L’elettronegatività è una proprietà fisica degli elementi e consiste nella loro capacità di attrarre a sé altri elettroni in modo da formare dei legami con altri atomi dello stesso elemento o di un altro elemento.
Si tratta di una proprietà periodica in quanto varia allo stesso modo per ogni periodo, riga, della tavola periodica.
Gli elementi della tavola periodica sono disposti in ordine crescente del loro numero di protoni, chiamato numero atomico e indicato con il simbolo Z. Allo stesso numero di protoni, che sono di carica positiva e si trovano tutti assieme formando il nucleo di un atomo, corrisponde lo stesso numero di elettroni, di carica elettrica negativa e che si muovono su più livelli energetici. Ciascun periodo della tavola periodica corrisponde ad un livello di energia.
L’elettronegatività aumenta lungo un periodo perché aumentando il numero di protoni, aumenta la carica positiva che attira i singoli elettroni. Dato che i protoni sono tutti insieme le loro cariche si sommano in un’unica carica positiva che attira ogni elettrone che si muove per conto proprio.
L’elettronegatività diminuisce quando gli elettroni si dispongono su livelli di energia più esterni. Questo perché aumenta la distanza tra il nucleo e gli elettroni facendo diminuire la forza di attrazione che la carica positiva esercita su di loro. Di conseguenza l’atomo non è in grado di attrarre a sé degli elettroni di un altro atomo rispetto a quello che ha una distanza minore da essi.
Pertanto i valori di elettronegatività dei vari elementi determina il tipo di legame che si forma tra gli atomi. Quando i due valori sono molto diversi, quello che ha elettronegatività maggiore perde i suoi elettroni e li cede all’altro atomo. In questo caso si parla di legame ionico.
Se, invece, la differenza tra i loro valori è minima o nulla, i due elementi condividono reciprocamente una o più coppie di elettroni ciascuno, formando così un legame covalente.