La repubblica olandese nasce nel 1581 con il nome di repubblica delle Sette Provincie Unite, come conseguenza della guerra tra i Paesi Bassi e l’imperatore Filippo II. Nonostante avesse non più di 2 milioni di abitanti, divenne la principale potenza commerciale del mondo nella prima parte del Seicento.
La città di Amsterdam, dove sorgeva il più grande porto olandese, divenne sede della più importante borsa d’Europa e il centro del commercio del mondiale, superando Lisbona, Siviglia e Anversa. Arrivavano lì prodotti da tutti i continenti allora conosciuti e gli Olandesi li distribuivano in ogni parte del mondo tramite le loro navi.
In Olanda l’istruzione e la tolleranza religiosa erano molto importanti. Ogni villaggio aveva una scuola e convivevano nel Paese luterani, calvinisti, cattolici ed ebrei. Veniva accolto e protetto chi fuggiva da altri Paesi perché perseguitato e venivano pubblicate tranquillamente opere scientifiche e religiose che altrove venivano proibiti.
Sviluppo del commercio olandese
L’Olanda si servì di tecniche più moderne e meno costose per ridurre il prezzo della manodopera; posero sul mercato merci di qualità inferiore rispetto alla concorrenza in modo da soddisfare i bisogni della parte più numerosa della popolazione, che era povera e non poteva permettersi tessuti di lusso.
Nel 1602 dieci compagnie commerciali si unirono e nacque la grande Compagnia olandese delle Indie orientali, che ottenne il monopolio, il diritto di commerciare senza concorrenti, in tutto l’Oceano Indiano.
Essendo la Compagnia molto potente, gli olandesi scacciarono i portoghesi e occuparono gran parte dell’arcipelago dell’Indonesia. In America operava la Compagnia olandese delle Indie occidentali e nacquero diverse colonie, tra cui Nuova Amsterdam che nel 1664 fu ceduta agli Inglesi e chiamata New York. In questo modo la repubblica olandese si affermò e si sviluppò sempre più.