L’impero mongolo è un impero fondato da Temugin (ca. 1155 – 1227) che si estese fino ad alcuni territori dell’impero ottomano a ovest e alle coste dell’Oceano Pacifico e la Cina meridionale ad est.
Chi erano i Mongoli
I mongoli erano una tribù di nomadi, presenti nei territori aridi dell’Asia fin dal I secolo e forse anche prima. Da loro vennero anche gli Unni. Erano temuti per le loro incursioni feroci e per le loro capacità militari.
Per secoli le varie tribù rimasero divise, fino a quando Temugin riuscì ad imporsi come capo prendendo il titolo di Gengis Khan (signore universale) e “imperatore dei quattro oceani”. Lui riuscì ad aggirare la Grande Muraglia e a conquistare Pechino (1215), creando un impero che ad ovest si estendeva già fino al mar Caspio.
La storia dell’impero mongolo
I discendenti di Gengis Khan estesero l’impero mongolo: aggredirono più volte la Cina meridionale, sconfissero i Turchi Selgiuchidi in Mesopotamia, conquistarono i territori oggi appartenenti alla Russia, formando il khanato (regno) dell’Orda d’oro, e si spinsero in Occidente arrivando in Polonia, Bulgaria e Ungheria e fino alle coste del Mediterraneo.
Alla fine dell’espansione l’impero mongolo godette di un periodo di pace, favorendo gli scambi commerciali tra l’Europa e l’Oriente. In questo periodo il mercante veneziano Marco Polo (1254 – 1324) visitò la corte del Gran Khan Kubilai, nipote di Gengis Khan, rimanendo lì fino alla sua morte per quasi vent’anni (1291). Quando Marco tornò a Venezia, fece scrivere ciò che vide nel libro Il Milione. Dopo la morte di Kubilai, l’impero si divise in tanti regni indipendenti
I sovrani mongoli erano tolleranti verso le altre religioni. Innocenzo IV cercò di convertirli al Cattolicesimo in modo da avere un alleato contro i Turchi ma alla fine alcuni si convertirono all’Islam, altri al buddismo.
L’ultimo a cercare di riunire l’impero mongolo fu Tamerlano (1336 – 1405). Con la sua morte, però, morì anche il suo impero.