La poesia bucolica

La poesia bucolica è un genere letterario che si sviluppa tra il III e il I secolo a.C. in ambito greco e latino. Si tratta di composizioni in versi che hanno come protagonisti i pastori e le loro vicende amorose, politiche, religiose e filosofiche, ambientate in un contesto naturale idealizzato. La parola “bucolico” deriva dal greco βουκολικός, che significa “relativo ai mandriani”.

La poesia bucolica nasce in Sicilia con il poeta Teocrito, che scrive una raccolta di 30 idilli (piccoli componimenti) in cui si alternano scene di vita pastorale, dialoghi tra pastori, canti di amore e di lode, miti e favole. Teocrito usa il dialetto dorico, tipico della Sicilia, e introduce elementi realistici e umoristici nelle sue opere. Tra i suoi idilli più famosi ci sono il primo, dedicato al re Tolomeo II, il settimo, in cui due pastori si sfidano a cantare, e il diciottesimo, in cui si narra la storia di Eros e Psiche.

La poesia bucolica viene ripresa dai poeti latini Virgilio e Ovidio. Virgilio compone le Bucoliche, una raccolta di 10 egloghe (dal greco “scelta”), in cui imita Teocrito ma introduce anche temi politici e sociali legati alla situazione dell’Italia dopo le guerre civili. Virgilio usa il latino classico e crea una visione idealizzata della vita campestre, in contrapposizione alla corruzione della città. Tra le sue egloghe più note ci sono la quarta, in cui si annuncia la nascita di un bambino salvatore del mondo, la sesta, dedicata al poeta Cornelio Gallo, e la decima, in cui si lamenta la morte dell’amato Ganimede.

Ovidio scrive le Amores Bucolici, una raccolta di 5 elegie (dal latino “lamento”), in cui mescola elementi bucolici e erotici. Ovidio usa il latino elegiaco e racconta le sue avventure amorose con donne di diversa condizione sociale, come Corinna, Cipride e Ligea. Ovidio ironizza sul genere bucolico e lo trasforma in una parodia, mettendo in scena pastori innamorati ma anche infedeli, gelosi e disperati.

La poesia bucolica ha avuto una grande influenza sulla letteratura successiva, sia antica che moderna. Tra gli autori che si sono ispirati ai poeti bucolici ci sono Petrarca, Boccaccio, Ronsard, Spenser, Milton, Tasso, Marino, Leopardi e Pascoli.