Giuliano Flavio Claudio è stato imperatore romano dal 360 al 361. Venne poi ricordato come “l’Apostata” o “il traditore”, perché tolse alla Chiesa i privilegi avuti con Costantino e i suoi figli.
Nacque nel 331 a Costantinopoli ed era figlio di Giulio Costanzo fratellastro di Costantino. Nel 337, assieme al fratello Costanzo Gallo, sfuggì alle stragi compiute dai figli dello zio su tutti i loro parenti.
Giuliano fu educato a Nicomedia dal vescovo ariano Eusebio e poi nella villa imperiale in Cappadocia. Anni dopo, tornato a Costantinopoli, si avvina al paganesimo e al neoplatonismo.
Nel frattempo, suo fratello Gallo era stato nominato Cesare d’Oriente da Costanzo II. Successivamente, a motivo del suo malgoverno venne fatto mettere a morte e Giuliano visse alla corte del cugino a Milano.
Nel 355 studiò filosofia ad Atene ma venne presto chiamato da Costanzo, che elevandolo a Cesare, lo mandò a difendere la Gallia dai Franchi e dagli Alamanni.
Nel 360 Giuliano venne acclamato dai suoi soldati imperatore. All’inizio cercò di trattare con Costanzo ma poi parte per affrontarlo. Il cugino, comunque, muore di malattia e Giuliano diventa così imperatore.

Durante il suo regno, circa 2 anni, si impegnò a ripristinare il paganesimo nell’impero romano: ricostruì i templi, riorganizzò i culti e i sacerdozi e favorì negli impieghi statali e importanti chi era pagano. Riorganizzò anche le finanze e la burocrazia.
Nel 361 fece guerra ai Persiani ma morì in battaglia.