Chi erano Giustiniano e Teodora?
Giustiniano fu imperatore romano d’Oriente dal 527 al 565. Nacque nell’attuale Serbia e suo zio Giustino lo associò al trono dopo essere diventato imperatore. Teodora, invece, faceva la ballerina, mestiere considerato all’epoca indecente.
Quando Giustiniano la conobbe non era ancora imperatore ma era consigliere fidato di suo zio. La legge vietava ai membri del Senato di sposare donne dello spettacolo. Giustino, perciò, modificò la legge e i due si sposarono nel 527.
Giustiniano fu una personalità complessa e il desiderio più forte fu quello di tenere unito l’impero. Sostenne molto l’arte e la cultura.
Teodora appare sempre accanto al marito nelle iscrizioni, nei mosaici, nei ritratti ufficiali ed era in grado di trattare questioni politiche e amministrative. Non volle essere più ricordata per il suo passato: difese la moralità, il buon costume e usò il suo potere e la sua ricchezza per liberare le giovani dalla prostituzione. Morì nel 548, diversi anni prima di suo marito.
La rivolta di Nika
Il legame tra Giustiniano e Teodora e il forte sostegno e l’influenza che lei gli dava si può capire da ciò che accadde nel 532.
A Costantinopoli il centro della politica era l’ippodromo, la pista per la corsa dei cavalli. Poteva ospitare 40 000 spettatori e vi si svolgeva la corsa dei carri o delle bighe, l’evento sportivo più amato dai cittadini. Con il tempo si erano formati due gruppi che sostenevano determinati campioni o scuderie: i Verdi e gli Azzurri, divisi anche per questioni politiche. Gli Azzurri erano a favore dell’imperatore e della Chiesa, i Verdi sostenevano l’opposizione. In questo modo, l’ippodromo divenne teatro di intighi politico-sportivi.
Nel 532 si scatenò il caos. I Verdi diedero inizio alla rivolta di Nika, parola greca usata nelle corse e che significa “vinci!”. Metà della città venne incendiata, furono distrutte chiese, palazzi, l’ospedale e venne assediato il palazzo dell’imperatore.
Giustiniano pensò di ritirarsi come imperatore, abdicando, e fuggire ma sua moglie Teodora lo fermò sottolineando l’importanza del compito che avevano e convincendolo a rimanere e affrontare la situazione. Il risultato, comunque, fu un massacro e la città dovette essere ricotruita quasi da zero.
Le fonti scritte su Giustiniano e Teodora
La principale fonte scritta su questi due imperatori fu Procopio di Cesarea, testimone oculare di diversi avvenimenti. Ma c’è un però.
Quando scrisse il primo libro, Le Guerre, esaltò l’opera di Giustiniano e Teodora e li propose come modelli di virtù. Ma quando scrive il suo secondo libro, Storia Segreta, li attacca violentemente e si concentra soprattutto sulle loro crudeltà. Si ritiene che lo fece per vendicarsi, perché si aspettava qualche compenso per il suo primo libro.
Questo rende difficile capire quando fu imparziale e veritiero.
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