L’imperatore Giustiniano

L’imperatore Giustiniano regnò sull’Impero romano d’Oriente dal 527 al 565. Regnò dopo che fu deposto l’ultimo imperatore d’Occidente nel 476 e cercò di strappare il Mediterraneo ai regni romano-barbarici e di unificarlo sotto il dominio bizantino.

Per convincere i suoi sudditi a combattere, Giustiniano fece appello all’importanza, che aveva ancora, di un impero universale e a liberare l’Occidente dalla fede ariana, abbracciata da alcuni barbari.

Prima di tutto, però, dovette occuparsi dei Persiani. Nel 532 Giustiniano stipula con il re Cosroe I una “pace eterna” che in realtà dura solo dieci anni. I Persiani imporranno un tributo annuale a Bisanzio che negli anni peseranno molto sulle risorse finanziarie e sul prestigio dell’impero.

Imperatore Giustiniano | Restauratio imperii | Corpus iuris civilis
L’imperatore Giustiniano (Competition69 / CC BY-SA)

La restaurazione dell’impero

L’idea dell’imperatore Giustiniano era riportare l’impero romano alle condizioni precedenti le invasioni barbariche. In tutto questo ebbe il sostegno di sua moglie, l’imperatrice Teodora.

Il primo regno che affrontò fu quello dei Vandali che comprendeva l’Africa settentrionale, la Sardegna, la Corsica e le isole Baleari. Nel 533, i rapporti tra loro e i Romani erano molto tesi e in Africa le incursioni dei Berberi (nomadi del deserto africano) aveva aggravato l’economia già in decadenza.

Il generale Belisario non ebbe problemi a impadronirsi di tutto il loro regno in pochi mesi, tra il 533 e il 534.

Questa vittoria incoraggiò Giustiniano ad iniziare subito la conquista dell’Italia, che era nelle mani dei Goti. A quel tempo regnava Amalasunta, figlia di Teodorico, che cercava di favorire la pace tra i Romani e i Goti e anche la riconciliazione con Bisanzio.

Tuttavia, il marito Teodato non era d’accordo e guidava un partino antibizantino. Nel 535 fece imprigionare e uccidere Amalasunta.

Giustiniano protestò per la morte della sua alleata e iniziò la conquista dell’Italia. Nel 536 Belisario giunse dall’Africa in Sicilia con un esercito di 10 000 uomini e arrivò fino a Napoli e Roma.

I Goti, vedendo quello che era successo, uccisero Teodato ed elessero Vitige come loro re. Ma nel 540 Ravenna venne conquistata e il loro re fu portato prigioniero a Bisanzio.

I Goti elessero un nuovo re, Totila, che cercò di ingraziarsi la popolazione locale evitando distruzioni e violenze inutili e promuovendo leggi che rafforzavano i ceti più umili e che indebolivano i grandi proprietari terrieri che, in gran parte, appoggiavano Bisanzio. Riuscì anche a tenere testa ai Bizantini per un decennio (541-551) prima di venire sconfitto nella battaglia di Gualdo Tadino dall’esercito del generale Narsete.

Dopo la morte dell’ultimo re ostrogoto, Teia, l’Italia divenne una provincia dell’impero d’Oriente sotto un rappresentante dell’imperatore, che risiedeva a Ravenna. Infine, riuscì a strappare ai Visigoti la parte sud dell’attuale Spagna.

L’imperatore aveva intenzione di conquistare tutta la Spagna ma nei suoi ultimi quindici anni di regno, l’impero bizantino affrontò una difficile situazione economica che non gli permise di andare oltre.

Il Corpus iuris civilis

Secondo gli storici, la grandezza dell’imperatore Giustiniano sta nel Corpus iuris civilis (Corpo del diritto civile), una raccolta di norme e sentenze fatta nel 534 e che cercava di dare un sistema di leggi chiaro e valido per tutto il territorio dell’impero.

Il Corpus si basava su tutto il patrimonio giuridico romano e fu coordinato dal giurista Triboniano, che adattò il diritto romano all’organizzazione assolutistica dell’impero bizantino e ai princìpi morali della Chiesa. Fu diviso in quattro parti:

  • Il Codex, raccolta di leggi in vigore a partire dall’imperatore Adriano (117-138);
  • I Digesta o Pandette, raccolta di sentenze usate come precedenti legali per i casi successivi. In altre parole si consultavano per i casi simili e si tenevano conto per le sentenze;
  • Le Institutiones, una specie di manuale sui fondamenti del diritto, dedicato agli studenti;
  • Le Novellae, che riunivano le leggi promulgate dallo stesso Giustiniano a partire dal 534.

Il Corpus iuris civilis rimase la principale fonte della legislazione degli Stati europei fino all’età moderna.