La nascita dei regni romano-barbarici

I regni romano-barbarici ebbero origine dai regni indipendenti che i Germani, considerati barbari, fecero all’interno dell’Impero romano. Sono chiamati così perché questi regni sono nati dalla combinazione tra Germani vincitori e Romani vinti, fondendo elementi dei due mondi.

Questi regni durarono sia perché conservarono elementi del vecchio impero come la cultura, la Chiesa, l’aristocrazia e l’amministrazione, sia grazie alle capacità agricole dei Germani.

Quando fu deposto l’ultimo imperatore, i più importanti erano il regno dei Vandali, in Nord Africa, Sardegna e la Corsica, e il regno dei Visigoti, che comprendeva l’attuale Spagna e la Gallia, l’attuale Francia occidentale.

Nascono i regni europei

I Vandali si trovavano prima nella penisola iberica ma furono costretti a trasferirsi in Africa a causa dei Visigoti (429). Quello dei Vandali fu un grande impero mediterraneo, con una buona economia agricola e una forte flotta.

Il resto della Gallia era occupato dal regno dei Burgundi. La Britannia si era resa indipendente da un pò di tempo ma fu invasa da popolazioni diverse (Iuti, Angli e Sassoni) che costituirono l’eptarchia, sette regni autonomi.

Il regno dei Franchi si sviluppò in seguito. Dapprima si erano insediati sia a est che a ovest del fiume Reno, erano un popolo poco evoluto e in maggioranza pagani. Ma il re Clodoveo (481-511) riuscì a conquistare buona parte della Gallia, fino all’Atlantico, riunendo le varie tribù.

Nacque anche una collaborazione tra i Franchi e la Chiesa. Infatti gli altri regni erano di fede ariana e la Chiesa gli era ostile. Clodoveo capì che l’integrazione religiosa del suo popolo con i romani avrebbe reso ancora più forte il suo regno. Egli stesso si convertì al cattolicesimo. In seguito, altri regni faranno lo stesso.

La nascita dei regni romano-barbarici era ormai consolidata.