I Germani erano originari dell’Europa settentrionale che, dal 500 a.C., avevano iniziato a migrare verso il sud-est.
Nel V secolo, quando cadde l’impero romano d’Occidente, erano divisi in un sacco di piccole e grandi tribù che vivevano dalle zone dell’attuale Belgio fino all’Estonia e scendendo verso il Mar Nero. I Germani vengono divisi in:
- Germani orientali: Goti, Vandali, Burgundi, Longobardi e Suebi;
- Germani occidentali: Alamanni, Bavari, Franchi, Sassoni.
Le differenze tra i due gruppi erano molto grandi. I primi erano pastori e guerrieri e cercavano continuamente nuove terre. I Germani occidentali erano popoli sedentari e praticavano un’agricoltura più avanzata e redditizie.
Come erano organizzati i Germani
La loro organizzazione politica e sociale era piuttosto semplice. Erano organizzati per tribù, costituiti da un insieme di famiglie, detti clan, spesso in lotta tra loro. Le tribù erano guidati da un capo, il soldato più valoroso, eletto dall’assemblea dei guerrieri (arimanni, uomini dell’esercito), che si occupavano anche di organizzare spedizioni e risolvere le controversie.
La società era divisa in liberi, costituiti da nobili (gli adalingi) e gli arimanni, semiliberi (o aldii), che coltivavano la terra, e servi, prigionieri di guerra o schiavi per debiti.
Le leggi non venivano scritte ma tramandate oralmente. Chi subiva un torto poteva vendicarsi personalmente (legge della faida); in seguito si stabilì che il colpevole lo risarciva con del denaro (guidrigildo).
La religione
La religione tradizionale rispecchiava il modo di vivere dei Germani ed era collegata alla guerra. Adoravano le forze della natura: Thor era il dio delle tempeste, Buldur era il dio del sole e Frida era la grande dea madre che simboleggiava la fertilità e la terra. Il dio più importante si chiamava Wotan (o Odino) che permetteva agli eroi morti in battaglia di accedere al paradiso dei guerrieri (il Walhalla).
I Visigoti si sono distinti per aver abbracciato l’arianesimo, una comunità religiosa dichiarata eretica dalla Chiesa. Ulfila, figlio di un goto e di una donna greca diffuse questa fede al popolo e tradusse dal greco la Bibbia. Per farlo, dovette inventare l’alfabeto gotico dato che non era ancora una lingua scritta. Buona parte della sua traduzione si trova nel Codex Argenteus.