L’impero bizantino

Con il temine impero bizantino si intende l’Impero romano d’Oriente, lo Stato più potente per tutto il Medioevo (476-1492).

Fu Diocleziano il primo a dividere l’impero romano in due parti: una occidentale e una orientale. Con Costantino l’impero si riunificò ma lui scelse Bisanzio, che si affaccia sul Mar Nero, come sua capitale e la chiamò Costantinopoli.

Dopo la sua morte, quella dei suoi figli e quella di Giuliano, il regno fu di nuovo diviso da Valentiniano I e suo fratello Valente. Si riunificò per l’ultima volta con Teodosio e fu poi diviso definitivamente dai suoi figli. Dato che la capitale rimase Bisanzio, gli storici chiamarono in seguito lo chiamarono impero bizantino.

Dopo la morte di Teodosio, il regno occidentale cadde definitivamente con la deposizione dell’ultimo imperatore e la nascita dei regni romano-barbarici. Il regno d’Oriente affrontò gli stessi problemi ma aveva una struttura più solida.

Caratteristiche dell’impero bizantino

Lo Stato bizantino aveva una struttura solida, efficiente e gerarchica e poteva contare su una buona burocrazia, costituita da personale colto e qualificato, e da una grande forza militare.

L’imperatore era il sovrano assoluto. Non si diceva più che fosse un dio ma che la sua autorità discendesse da Dio. Anche la Chiesa gli era sottomessa e l’imperatore interveniva negli affari religiosi, regolamentava il clero e rivolveva le controversie dottrinali (si parla, infatti, di cesaropapismo).

L’impero bizantino era caratterizzato dall’agricoltura e dal commercio. Alcune città erano molto importanti: Costantinopoli aveva mezzo milione di abitanti mentre Alessandria e Antiochia, 300 000. Si svolgeva una ricca attività artigianale, industriale e mercantile.

L’impero importava molte materie prime da ogni parte del mondo ed esportava le sue stoffe.

L’impero bizantino avrà fine dopo la caduta di Costantinopoli nel 1492.