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I generi letterari diffusi nel Duecento e nel Trecento

Con il risveglio dell’agricoltura, del commercio e dello sviluppo delle città dopo la grande crisi che ha colpito i cinque secoli precedenti, in Italia, nel Duecento e nel Trecento (che rientrano nel periodo chiamato Basso Medioevo), fu necessario utilizzare i vari dialetti che si erano sviluppati per scrivere testi economici e giuridici. Non passò molto che furono usati anche per scrivere testi di maggiore importanza; di conseguenza nacquero molti generi letterari.

Poesia religiosa

Fino a quel tempo tutta la letteratura religiosa era scritta da ecclesiastici e in latino. Ma ora che erano disponibili le lingue locali e con il sorgere di movimenti religiosi considerati eretici anche i testi religiosi venivano scritti in volgare. Potevano essere canti a Dio come anche episodi di storia sacra.

Lirica d’amore e cortese

Genere che nasce in Sicilia, tra il 1230 – 1250 presso la corte di Federico II di Svevia sul modello dei trovatori provenzali (nato in Francia).

In Sicilia nasce una vera e propria scuola, iniziata da Giacomo da Lentini, per promuovere una cultura di ispirazione laica. In seguito, si sviluppa una nuova forma di questa lirica in Emilia e Toscana, con il nome di Dolce stil novo, dove all’amore viene dato un accento più elevato, spirituale, rispetto alla letteratura siciliana.

Poesia comico-realistica

Nasce per contrapporsi al dolce stil novo e ha un tono burlesco e parodistico e parlano di temi più semplici e a volte legate alla vita borghese. Alcuni scrittori si divertono a burlare altri scrittori considerati “più seri”.

Letteratura didattica

Gli scrittori hanno lo scopo di provvedere degli insegnamenti religiosi, morali e pratici e usano il linguaggio specifico per l’argomento trattato; chi non conosce l’argomento può, quindi, trovare difficoltà a capirli fino in fondo.

Alcuni scritti fanno spesso riferimento a simbolismi e allegorie, usati comunemente nel Medioevo, altri affrontano anche temi su come comportarsi a tavola o l’amicizia.

Letteratura cavalleresca

Diffusa nei secoli XII e XIV dal nord Italia alla Toscana.

Un esempio è quello dei racconti e delle gesta di Carlo Magno o dei cavalieri della tavola rotonda, che vengono tradotti e rielaborati da cantastorie popolari o scrittori colti.

Vari tipi di prosa

Si sviluppano più tardi della poesia.

Le forme variano dal raccontare storie per divertire a storie dal contenuto religioso. Si diffondono anche le cronache: storie legate a eventi vicini nel tempo in cui si scrive e legate a un determinato paese o regione.