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La dinastia dei Severi e il dominio su Roma

La dinastia dei Severi regnò sull’impero romano dal 193 al 235 prima della crisi del III secolo. Il fondatore, Settimio Severo, era già un uomo politicamente potente quando l’imperatore romano Còmmodo venne ucciso. Scoppiò una guerra civile e Settimio fu proclamato imperatore. Aveva due figli: Caracalla e Geta.

La dinastia dei Severi: riassunto

Settimio Severo (193-211) si rendeva conto che l’unico modo per difendere l’impero era affidarsi all’esercito. Sciolte il corpo dei pretoriani e lo ricostituì, scegliendo i nuovi soldati tra i provinciali sperando di togliergli il grande potere che negli ultimi tempi aveva esercitato sull’impero.

Lui migliorò la condizione di tutti i soldati aumentandone la paga e concedendogli terreni agricoli nelle regioni che dovevano controllare e il permesso di sposarsi durante il servizio. Per potersi permettere questa nuova spesa aumentò le tasse e ne impose una nuova ai proprietari terrieri, l’annona militare, un tributo in prodotti agricoli per il mantenimento dell’esercito.

Alla morte di Settimio Severo (l’unico della sua dinastia a non essere stato ucciso dai suoi militari), divenne imperatore Caracalla (211-217). Egli fece assassinare suo fratello e aumentò ulteriormente la paga dei soldati. Per poter permettere allo Stato questa spesa, estese la cittadinanza romana a tutti i cittadini liberi dell’impero, cosa che nessun altro impero aveva fatto. Mentre preparava una campagna contro i Parti, fu ucciso da una congiura nel 217 organizzata dal prefetto del pretorio Macrino.

Macrino si era proclamato imperatore ma l’esercito si oppose, proclamando il quattordicenne Elagabalo (o Eliogabalo; 218-222), imparentato con la dinastia dei Severi. Tuttavia, il giovane verrà assassinato nel 222, quattro anni dopo.

L’ultimo imperatore della dinastia fu Alessandro Severo (222-235), cugino di Elagabalo. Essendo quattordicenne, governò per dieci anni sotto la guida di sua madre, Giulia Mamea. Fu un periodo di pace e il giovane ridusse le spese militari che avevano pesato molto sul bilancio dello Stato.

Questo, però, non piacque ai pretoriani che provocarono gravi disordini a Roma. Alla fine i suoi soldati lo uccisero e uno di loro Giulio Massimo, detto Massimino il Trace, divenne imperatore. Con quest’ultimo inizierà la crisi del III secolo.