Il telerilevamento (rilevamento a distanza) è un modo per ottenere informazioni di un oggetto senza che gli strumenti usati per raccogliere e analizzare i suoi dati possano toccarlo.
Gli elementi essenziali di questa tecnica sono:
- L’oggetto.
- Una piattaforma che sostiene lo strumento
- Uno strumento o un sensore che sia in grado di osservare l’oggetto
In genere, quando si parla di telerilevamento, l’oggetto studiato è la Terra, le piattaforme sono i mezzi di trasporto in grado di determinare la distanza dal pianeta, spesso i satelliti ma anche aerei, e gli strumenti utilizzati sono telecamere, scanner, radar e sonar.
Come funziona il telerilevamento

Nel telerilevamento l’immagine dell’oggetto è formato da un mosaico di pixel, minuscoli quadratini di dimensione 250×250 m), al quale ognuno corrisponde un’area di territorio. Più piccola è quest’area, maggiori saranno le informazioni che si possono ricavare.
Ogni strumento utilizzato permette di raggiungere un obbiettivo preciso.
I radar inviano microonde verso i corpi da osservare che, a loro volta le riflettono: i ritardi con cui le onde ritornano al satellite permettono di calcolare la distanza tra l’oggetto e l’apparecchio usato. Con questa tecnica si possono conoscere tutte le caratteristiche superficiali del paesaggio e realizzare carte geografiche molto dettagliate e velocemente aggiornabili.
Alcune telecamere hanno pellicole sensibili agli alle radiazioni infrarosse. Vengono usate per studiare la distribuzione dei vegetali sulle superficie terrestre e dei fitoplancton negli oceani come anche l’aspetto del manto nevoso e le caratteristiche geologiche di un territorio.
I sonar emettono suoni o ultrasuoni verso l’oggetto e ne ricevono l’eco di ritorno. Sono utilizzati per realizzare carte dei fondali oceanici e per monitorare la temperatura dell’aria e i movimenti dei banchi di pesce nelle zone di pesca.