Per stato limite, in costruzioni, si intende lo stato che una struttura o uno dei suoi elementi costruttivi raggiunge quando non è più nelle condizioni di assolvere le funzioni per cui era stata concepita.
Gli stati limite si dividono in:
- Stati limite ultimi: cioè il valore estremo oltre il quale una struttura collasserebbe, crollerebbe o subirebbe danni gravi;
- Stati limite di esercizio: non sono valori estremi, come quelli sopra, ma sono comunque dei valori da non superare per essere certi che una determinata struttura possa assolvere lo scopo per cui è stata costruita. Oltre quella soglia, la struttura si deformerebbe o si deteriorerebbe.
L’analisi dei carichi serve anche per prevedere e prevenire questi danni.
Stato limite ultimo
Come si è detto, se una struttura o un suo elemento raggiunge lo stato limite ultimo, non è più in grado di assolvere le sue funzioni ed è pericolosa.
Nel fare queste analisi, bisogna prevedere in quali circostanze la struttura si rompa, collassi, o si deformi, e fare in modo che si eviti di arrivare a questo punto.
Stato limite di esercizio
Oltre ai casi estremi, il tecnico deve considerare quali sono gli stati limiti di esercizio in caso di deformazioni, creazione di fessure, degrado, corrosione, spostamenti o vibrazioni eccessive (come nel caso di un terremoto).
Le verifiche di sicurezza servono quindi a garantire che l’opera realizzata resista alle azioni a cui può essere sottoposta e duri nel tempo.
Per maggiori informazioni vedi il D.M. 16 Gennaio 1996, pag. 5-6 e le Norme Tecniche per le costruzioni del 17 gennaio 2018