Il bias della disponibilità è la tendenza a ritenere più probabile rispetto alla realtà che accada un certo avvenimento perché è impresso nella nostra memoria. In questo caso, se qualcosa è più facile da ricordare o immaginare, possiamo pensare che sia anche più probabile.
La causa di questo bias è legato al nostro istinto di sopravvivenza. I nostri antenati vivevano costantemente con la paura della morte e il bisogno di sopravvivere. Gli agguati degli animali e il bisogno di proteggere il proprio territorio li spingevano a stare in guardia. Però quando parla di bias non si parla di accortezza ragionevole basata sui fatti piuttosto di un modo distorto di vedere le cose.
Se ad esempio, leggiamo spesso di incidenti stradali potremmo pensare che siano molto comuni anche se guardando le statistiche potremmo scoprire che non è così. Se i media a cui ci esponiamo presentano spesso storie negative su un determinato argomento, questo influisce sulla nostra percezione della realtà. Ad esempio quando leggiamo notizie sensazionalistiche. Ti vengono in mente esempi specifici?
Oppure se abbiamo avuto delle delusioni in un particolare contesto, come le amicizie o in amore, potremmo essere inclini a generalizzare e pensare che tutte le situazioni simili finiranno allo stesso modo. Idem se sappiamo che persone con cui siamo a contatto hanno avuto esperienze negative in un determinato contesto.
Ovviamente è possibile gestire questa tendenza. Il primo passo è quello di essere consapevoli di questa possibilità; altre cose che possono esserci utili sono:
- Se si tratta di notizie consultare fonti neutrali, imparziali e che fanno ricerche accurate e riportano i risultati nei loro articoli o video e le relative fonti in modo da poterli consultare. Per fonti non mi riferisco all’interpretazione di qualcun altro ma a vere e proprie ricerche statistiche.
- Se abbiamo vissuto o visto negli altri esperienze negative in amicizia, in amore, nel matrimonio, negli affari o in altre circostanze, possiamo guardarci intorno e notare che ci sono persone che vivono felici queste situazioni. Possiamo invece riflettere su quali fattori rendono felice un’amicizia, un legame o un rapporto e cercare di capire su dove dobbiamo lavorare noi.