Aureliano (Lucíus Domitíus Aureliānus) è stato imperatore romano dal 270 al 275.
Proprio come Claudio II, era nato nei Balcani ed era nell’esercito quando regnavano Valeriano e Gallieno.
Quando Claudio morì nel 270, gli succedette il fratello Quintillio ma le legioni di Sirmio, in Pannonia, vollero proclamare Aureliano. Quintillio morì poco tempo dopo, suicida o vittima di una congiura.
La principale preoccupazione di Aureliano fu la minaccia delle invasioni. Per tutto il suo regno fece costruire una cinta di mura, chiamata anche mura aureliane, intorno a Roma.
Il nuovo imperatore dovette affrontare gli Iutungi in Italia, i Vandali in Pannonia e i Goti nell’Illirico e nella Tracia. Riuscì, comunque, a tenere testa a tutti loro.
L’Oriente era, dai tempi di Claudio, nelle mani di Zenobia, regina di Palmira, e di suo figlio Vaballato. Durante la guerra di Roma contro gli Iutungi e i Vandali, vollero rendersi indipendenti. Aureliano andò contro di loro, pose l’assedio alla città e catturò Zenobia. Poco tempo dopo i Palmireni si ribellarono, ed egli fece distruggere la città.
Per quanto riguarda l’impero, si preoccupò particolarmente del mantenimento e dell’igiene della popolazione e promosse l’uso dei bagni.
Dall’Oriente, Aureliano portò a Roma il culto del Sole, facendolo considerare il massimo protettore dell’Impero, e stabilì il 25 Dicembre la sua festa, chiamata giorno natale del Sole Invitto.
Mentre si preparava a combattere contro i Persiani, venne ucciso dai suoi soldati. Gli succedette Tacito.