Benvenuto Cellini è stato uno dei più importanti artisti del manierismo italiano, noto soprattutto come orafo e scultore, ma anche come scrittore di una celebre autobiografia. La sua vita fu avventurosa e travagliata, segnata da contrasti, passioni, delitti e fughe da diverse città.
Cellini nacque a Firenze nel 1500, figlio di un musicista e intagliatore d’avorio. Fin da giovane mostrò il suo talento per l’oreficeria, frequentando le botteghe di vari maestri a Firenze, Bologna, Pisa e Roma. Nel 1523, per essere stato coinvolto in una rissa, dovette fuggire e trovò rifugio a Roma, dove lavorò per il papa Clemente VII, partecipando anche alla difesa di Castel Sant’Angelo durante il sacco del 1527. Dopo la morte di Clemente VII nel 1534, Cellini ebbe problemi con il suo successore Paolo III. Nel 1540 si recò in Francia, dove fu ospitato alla corte di Francesco I come orefice di fiducia. Qui realizzò una delle sue opere più celebri: la saliera, un raffinato oggetto in oro e smalto che rappresenta la Terra tra il Sole e la Luna.
Nel 1545 lasciò definitivamente la Francia per ritornare a Firenze, dove ricevette da Cosimo I de’ Medici la commissione per la statua del Perseo, che rappresenta l’eroe mitologico con la testa mozzata della Medusa. Questa è l’ultima opera di Cellini come scultore e orefice, dopo la quale si dedicò alla scrittura. Scrisse due trattati sull’arte della scultura e dell’oreficeria, ma la sua opera più famosa è la Vita, un’autobiografia in due volumi che racconta le sue avventure e le sue imprese artistiche con uno stile vivace e orgoglioso. La Vita rimase inedita per due secoli e fu apprezzata soprattutto dai romantici, che vi trovarono lo spirito ribelle e geniale dell’artista.
Cellini morì a Firenze nel 1571, dopo aver preso gli ordini ecclesiastici nel 1558 e averli abbandonati nel 1560 per sposarsi. Fu sepolto nella basilica di Santissima Annunziata, dove si trova ancora oggi il suo monumento funebre.
La Vita di Cellini
La Vita di Benvenuto Cellini scritta per lui medesimo è un’opera autobiografica. In essa, Cellini racconta le sue avventure, le sue opere, le sue passioni e le sue rivalità con altri artisti e potenti del suo tempo. La Vita di Cellini è considerata un capolavoro della letteratura italiana per la sua vivacità, la sua spontaneità e la sua ricchezza di dettagli e aneddoti.
Nel corso della sua vita, Cellini viaggiò molto, visitando Napoli, Firenze, Venezia, Parigi e Fontainebleau. Lavorò per i più importanti signori del Rinascimento, come Francesco I di Francia, Cosimo I de’ Medici e l’imperatore Carlo V. Realizzò opere di oreficeria, scultura e pittura di grande valore, come il famoso saliera d’oro per Francesco I, il busto di Cosimo I in bronzo e il Perseo con la testa di Medusa in marmo.
Cellini è stato anche un uomo dal carattere irascibile, violento e orgoglioso. Ebbe numerosi contrasti con le autorità civili e religiose, venendo più volte imprigionato o esiliato. Ebbe anche molte rivalità con altri artisti, come Michelangelo, Bandinelli e Primaticcio. Nonostante ciò, Cellini si considerava un genio e un eletto da Dio, capace di superare ogni difficoltà con il suo talento e la sua fortuna.
Cellini compose la sua opera tra il 1558 e il 1564, sotto dettatura. L’opera non venne pubblicata ma venne riscoperta e stampata nel 1728.