La caduta dell’Impero Romano d’Oriente avvenne in maniera definitiva con la conquista di Costantinopoli nel 1453 da parte dell’Impero ottomano, guidato dal sultano Maometto II.
L’impero bizantino, proprio come quello germanico, stava affrontando particolari difficoltà. Prima di tutto a causa delle crociate, particolarmente la quarta diretta contro Costantinopoli, capitale dell’Impero Romano d’Oriente; l’economia era in seria difficoltà a causa del successo economico di Venezia; infine, a motivo delle pressioni degli Stati vicini.
I Serbi, ad esempio, erano giunti nei Balcani fra il V e il VII secolo. Questi crearono un regno forte, chiamato Grande Serbia, rendendosi indipendenti all’impero bizantino e ingrandendosi a discapito dei Paesi vicini; conquistarono la Macedonia, l’Albania e alcuni territori della Grecia. Costantinopoli, però, fu conquistata dai Turchi ottomani, di fede musulmana.
La caduta di Costantinopoli e la fine dell’Impero Romano d’Oriente
Othman I, da cui prendono il nome gli ottomani, fondò un piccolo regno nella regione dell’Anatolia (attuale turchia). Con il tempo questo regno si estese fino ai Balcani, dove regnavano i Serbi. I Bizantini, molto inferiori di numero, si chiusero a Costantinopoli lasciando la battaglia ai Bulgari e ai Serbi.
I Serbi furono sconfitti nella Piana dei Merli, in Kosovo, nel 1389 e i Turchi si impossessarono di gran parte del loro regno. Nel 1453 il sultano Maometto II, dopo due mesi di assedio, conquistò Costantinopoli e ne fece la nuova capitale dell’impero ottomano chiamandola da quel momento Istanbul. Questo avvenimento segnò la caduta dell’Impero Romano d’Oriente e, per molti storici, la fine del Medioevo.
La vittoria dei Turchi portò a varie conseguenze. A differenza dell’Occidente, nei loro territori ci volle più tempo perché si formassero gli Stati nazionali. Molti, tra cui letterati bizantini e profughi albanesi, fuggirono portando in Italia la loro cultura e fondando molti villaggi. Inoltre, le rotte marittime verso l’Oriente divennero pericolose causando un grave danno economico alle repubbliche marinare italiane.