I castelli sono edifici fortificati che ebbero origine nel Medioevo. Non ci viveva soltanto il re: i castelli erano la casa dei signori locali, cioè di una piccola porzione di territorio, e luogo di protezione dei loro dipendenti.
Dopo la caduta dell’impero romano, le terre venivano divise in curtes, proprietà terriere. Ognuna di esse aveva il proprio signore, o padrone, e i suoi dipendenti. Tempo dopo, nacquero anche i feudi, terre che i re e gli imperatori donavano a cavalieri come dono per il loro valore. Carlo Magno li donava ai conti e ai marchesi.
Dopo un pò di tempo, i signori delle curtes assunsero poteri fiscali, militari e giudiziari nella loro terra. Ma non si ebbe competizione con i conti e i marchesi, anzi ciascuno imparò dall’altro. E’ così che nacquero le signorie locali.
A partire dal IX secolo, i signori cominciarono a edificare i castelli. Un castello medievale comprendeva una fortezza (chiamata donjon), usata anche come abitazione, e da una cinta di mura, dove venivano erette torri angolari. Davanti alle mura veniva scavato un fossato d’acqua.
Erano frequenti le guerre tra le signorie locali, spedizioni per conquistare nuove terre o tentativi di reprimere le rivolte; i signori disponevano della cavalleria. Ma anche nei periodi di pace c’era violenza. I figli minori delle famiglie nobili, che non avevano avuto in eredità un feudo divennero cavalieri erranti: il termine indica coloro che vagavano da terra in terra, ponendosi al servizio di qualche signore o dandosi alle rapine e al brigantaggio.
