Dopo la morte di Alessandro Severo, si innescò quella che viene chiamata crisi dell’impero romano del terzo secolo e che influì a livello politico, sociale, economico e spirituale.
Erano i militari a decidere, ormai, chi dovesse essere imperatore. Il loro potere era dovuto al grande pericolo in cui si trovava l’impero a causa dei Persiani e dei Germani. Ma i comandanti entrarono in competizione e furono una delle cause principali alla crisi del terzo secolo. Infatti, la struttura e le basi dello Stato romano attraversarono un peggioramento generale e si creò una situazione di anarchia (dal greco an = senza e archeìn = comandare), senza nessuno che governava e garantiva l’ordine.
Dato che le lotte tra i comandanti alimentavano il panico tra la popolazione e svuotavano le casse statali (e questo per cinquant’anni: 235-284), si parla di questo periodo come dell’epoca dell’anarchia militare.
Tutti questi problemi crearono tra il popolo una crisi spirituale: la religione tradizionale romana risultò antiquata perché non rispondeva ai bisogni di conforto e speranza del popolo: si basava su miti, riti e leggende di divinità che passavano il tempo a divertirsi e lasciarsi andare alle passioni. Questo aprì le porte al Cattolicesimo.
Gli imperatori che vissero durante la crisi del Terzo secolo
Massimino il Trace (235-238) si era proclamato imperato dopo la morte di Alessandro Severo. Ebbe importanti vittorie contro i Germani ma aveva imposto nuove tasse che il popolo non voleva più pagara. Durante il suo breve regno ci furono gravi difficoltà economiche anche a motivo di diversi fattori:
- Le campagne si erano impoverite e molti contadini si davano al brigantaggio;
- A causa delle guerre e delle difficoltà di comunicazione, i prodotti agricoli costavano sempre di più e le città avevano problemi a rifornirsi di viveri;
- Il commercio, che prima era internazionale, si ridusse a livello locale e si preferiva il baratto all’uso del denaro;
- I costumi di lusso diminuirono in maniera drastica causando la crisi dell’artigianato.
Prima in Africa e poi in Italia si scatenò una rivolta contro Massimino e, alla fine, i suoi stessi soldati lo uccisero.
Gli successe il tredicenne Giordano III (238-244). Dato che molti contadini non volevano arruolarsi e la crisi demografica diminuì il numero di uomini disponibili, il giovane imperatore decise di aumentare il numero di barbari nell’esercito. Questo però suscitò le proteste dei romani. Venne ucciso dai militari e il potere passò a Filippo l’Arabo (244-249) che venne ucciso anche lui dopo soli cinque anni.
Il suo assassino, Decio (249-251), si proclamò imperatore e cercò di rinsaldare l’unità religiosa dell’impero ma senza riuscirci. Roma venne aggredita dai Goti e dai Persiani; Decio morì mentre combatteva contro i Goti.
Il nuovo imperatore, Valeriano (253-260), venne catturato dai Persiani e morì prigioniero. Infine, durante il regno di Gallieno (260-268), l’impero si divise in tre parti:
- Ad Oriente si formò un regno locale attorno a Palmira, una città della Siria, che combatté contro i Persiani;
- Ad Occidente la Spagna, la Gallia e la Britannia formarono l’Imperium Galliarum, che riuscì a respingere le incursioni dei Germani.
L’impero venne poi riunificato sotto l’imperatore Aureliano.
I successivi imperatori, detti illirici, Claudio II, Aureliano e Aurelio Probo risollevarono le sorti di Roma. Nonostante ciò, gli ultimi due imperatori vennero assassinati dall’esercito.
Fu Diocleziano, con la sua tetrarchia, a migliorare per un po’ la situazione.
La crisi dell’impero romano: riassunto e schema
Segue un piccolo riassunto con i punti principali della crisi del terzo secolo:
- I comandanti dei vari eserciti iniziarono a contendersi il potere imperiale;
- Massimino il Trace regna solo tre anni, durante i quali l’economia e il commercio caddero in una grave crisi;
- Giordano III sale al trono a 13 anni e aumenta il numero dei barbari nell’impero;
- I Goti e i Persiani combattono l’impero romano; i Persiani catturano l’imperatore Valeriano;
- L’impero viene diviso in varie parti: nasce un regno a Palmira, in Siria, e l’Imperium Galliarum in Occidente.
- La crisi del terzo secolo ha fine con il governo di Diocleziano.