La guerra dei sette anni avvenne tra il 1756 e il 1763 e vide da una parte Gran Bretagna e Prussia, che avevano appena stretto un’alleanza militare, e dalla parte opposta Francia e Austria, sostenuti anche dalla Russia e altri paesi.
Era passato poco tempo dalla guerra di successione austriaca (1740 – 1748). In quell’occasione la Francia e la Prussia avevano cercato di conquistare i territori appartenenti a Maria Teresa d’Austria, che aveva ereditato l’impero dal padre. La donna poté contare del sostegno della Gran Bretagna che l’aiutò a risolvere la situazione.
Ma i rapporti tra i vari stati stavano cambiando. L’imperatrice voleva riprendersi i territori occupati dalla Prussia e per questo cercava il sostegno francese. La Francia non era intenzionata a impegnarsi in un’altra guerra ma quando Federico II re di Prussia strinse un’alleanza militare con Londra con il trattato di Whitehall nel mese di gennaio del 1756, il re francese Luigi XV si alleò con l’Austria per difendersi dalle altre due potenze.
La situazione nel Settecento era tesa perché Francia e Inghilterra si contendevano le colonie. Così, per rafforzare la sua posizione, Luigi XV concluse a novembre un’alleanza con la Russia, seguita poi dall’Austria che si alleò con la Russia agli inizi del 1757. A maggio dello stesso anno, le tre potenze sottoscrissero a Versailles un secondo mandato in cui si impegnavano in questo conflitto.
La guerra dei Sette anni si svolse in due conflitti: Francia e Inghilterra combatterono sui mari, nelle colonie e in Germania mentre l’Austria e la Russia cercarono di sconfiggere Federico II inutilmente, perché nel 1762 salì al trono russo Pietro III che decise di fare pace con lui. La Prussia rafforzò così la sua posizione e la Francia perse le colonie che aveva nel Canada, nelle Antille (isole dell’America centrale), nel Senegal in Africa e in India.
Per questi motivi nel 1763 vennero firmati due trattati distinti per porre fine alla guerra. Per quanto riguarda Pietro III, venne deposto lo stesso anno in cui salì al trono perché la corte russa non approvò la sua decisione.