Lorenzo di Piero de’ Medici, noto come Lorenzo il Magnifico, fu uno dei più importanti uomini politici, scrittori, poeti e protettori di studiosi e artisti del Rinascimento italiano. Nato a Firenze il 1° gennaio 1449 da Piero di Cosimo e Lucrezia Tornabuoni, appartenne alla famosa dinastia dei Medici, che dominò la città toscana per gran parte del XV e XVI secolo.
Fin da giovane, Lorenzo ricevette un’educazione di alto livello, studiando letteratura, filosofia, arte e politica. Fu introdotto agli affari di famiglia, sia bancari che diplomatici, dal padre Piero e dal nonno Cosimo il Vecchio, che erano i veri signori di Firenze, pur mantenendo una forma repubblicana di governo.
Nel 1464, alla morte di Cosimo, Piero assunse il potere e iniziò a preparare Lorenzo alla successione. Nel 1466, Lorenzo partecipò alla repressione di una congiura contro i Medici, organizzata da alcuni magnati e cittadini fiorentini. Nel 1469, sposò Clarice Orsini, una nobile romana imparentata con il papa Paolo II. Nello stesso anno, alla morte di Piero, Lorenzo e il fratello minore Giuliano divennero i nuovi signori de facto di Firenze.
Lorenzo si dimostrò un abile politico e un fine diplomatico. Riuscì a mantenere l’equilibrio tra le varie fazioni interne alla città, rafforzando le istituzioni repubblicane in senso filo-mediceo e concedendo benefici economici e sociali alle classi popolari. Allo stesso tempo, riuscì a controllare le città sottoposte a Firenze, come Prato e Volterra, che tentarono di ribellarsi al suo dominio.
Sul piano esterno, Lorenzo si adoperò per preservare la pace tra gli Stati italiani, contrastando le mire espansionistiche del papa Sisto IV e del re di Napoli Ferrante d’Aragona. Questi due sovrani erano infatti ostili ai Medici e cercarono di rovesciarli tramite una congiura ordita insieme ai Pazzi, una famiglia fiorentina rivale dei Medici.
La congiura dei Pazzi ebbe luogo il 26 aprile 1478 nella cattedrale di Santa Maria del Fiore. I congiurati tentarono di assassinare Lorenzo e Giuliano durante la messa. Giuliano fu ucciso da Francesco de’ Pazzi e Bernardo Bandini Baroncelli, mentre Lorenzo si salvò grazie all’intervento del suo amico Poliziano. La reazione popolare fu violenta: i Pazzi furono linciati dalla folla e i loro beni confiscati.
La congiura dei Pazzi scatenò una guerra tra Firenze e i suoi nemici. Lorenzo riuscì a difendere la città con l’aiuto della Repubblica di Venezia e del duca di Milano Ludovico il Moro. Inoltre, si recò personalmente a Napoli per negoziare la pace con Ferrante d’Aragona nel 1480. Con questa mossa audace, Lorenzo dimostrò il suo coraggio e la sua saggezza politica.
Nel 1484 morì papa Sisto IV e gli succedette Innocenzo VIII, più favorevole ai Medici. Lorenzo ne approfittò per consolidare il suo potere su Firenze e per rafforzare la sua influenza sugli altri Stati italiani. Divenne così l’arbitro della politica italiana, trattato come un principe dai monarchi stranieri.
Lorenzo non fu solo un grande statista, ma anche un grande mecenate, termine usato per indicare chi proteggeva gli artisti dell’epoca, e un grande poeta. Sotto il suo patrocinio fiorirono le arti e le lettere a Firenze. Lorenzo sostenne finanziariamente e moralmente numerosi artisti, come Botticelli, Leonardo da Vinci e Michelangelo. Fondò anche la famosa Accademia platonica di Firenze, dove si riunivano i maggiori intellettuali del tempo, come Marsilio Ficino, Angelo Poliziano e Giovanni Pico della Mirandola.
Lorenzo fu anche un autore di poesie, sia in lingua volgare che in latino. Scrisse canzoni, sonetti, ballate, cori carnascialeschi e opere in prosa. Tra le sue opere più note ci sono il Trionfo di Bacco e Arianna, una canzone allegorica e festosa, e il Commento sopra alcuni de’ suoi sonetti, una raccolta di poesie amorose dedicate alla sua amante Lucrezia Donati.
Lorenzo morì il 8 aprile 1492 nella villa medicea di Careggi, a causa di una malattia renale aggravata dalla gotta. Fu sepolto nella basilica di San Lorenzo, accanto al fratello Giuliano. La sua morte segnò la fine dell’età d’oro del Rinascimento fiorentino e l’inizio delle guerre d’Italia, che videro l’invasione della penisola da parte delle potenze straniere.
Lorenzo il Magnifico fu un personaggio eccezionale, che incarnò lo spirito del Rinascimento. Fu un uomo di potere, ma anche di cultura. Fu un mecenate generoso, ma anche un poeta originale. Fu un politico sagace, ma anche un umanista appassionato. La sua vita e le sue opere sono ancora oggi fonte di ispirazione e di ammirazione.