Il secondo criterio di congruenza

Il secondo criterio di congruenza è uno dei requisiti minimi che due triangoli devono soddisfare per poter dire che sono congruenti, o isometrici, cioè sovrapponibili punto per punto mediante uno spostamento o una rotazione. In questo caso, possiamo dire che due triangoli qualsiasi sono uguali o sovrapponibili se hanno un due angoli e il lato compreso uguali. Nel caso dei triangoli rettangoli, basta avere un cateto e uno degli angoli compreso nell’ipotenusa isometrici.

Come mostra l’immagine sotto, dopo avere disegnato il lato AB e stabilito i due angoli, gli altri due lati del triangolo si incontreranno sempre nello stesso punto. Perciò i lati avranno sempre la stessa misura.

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Dimostrazione del secondo criterio di congruenza dei triangoli

Possiamo dimostrare il secondo criterio di congruenza notando che è impossibile che si verifichi il contrario. Questo metodo di deduzione viene chiamato dimostrazione per assurdo: se la negazione di un teorema è impossibile, allora quel teorema è per forza vero.

Consideriamo, perciò, due triangoli che hanno un lato e i rispettivi angoli adiacenti congruenti e dimostriamo che i due triangoli non sono sovrapponibili. In questo caso nel primo triangolo almeno un lato che parte da uno degli angoli congruenti dovrebbe essere maggiore o minore del rispettivo lato del secondo triangolo.

L'immagine mostra la dimostrazione del secondo principio di congruenza cercando di negarlo

Immaginiamo di potere inserire il lato del secondo triangolo all’interno del primo e di congiungerlo con il secondo lato del primo triangolo. Per il primo criterio i due angoli che si trovano sul terzo vertice dovrebbero essere congruenti, ma ciò è impossibile per ipotesi dato che abbiamo detto che il suddetto angolo è già congruente con quello del primo triangolo.

A motivo di quanto detto, il secondo criterio si può generalizzare dicendo che se due triangoli hanno due angoli e un lato qualsiasi sovrapponibili, sono congruenti. Due triangoli rettangoli sono uguali se hanno un cateto e un angolo uguali, perché il secondo angolo è sempre di 90 gradi. Perciò l’ipotenusa e il secondo cateto, incontrandosi, avranno la stessa misura.


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