Eraclio è stato imperatore d’Oriente dal 610 al 641. La sua dinastia regnò fino al 717.
Eraclio divenne imperatore dopo avere destituito Foca (602-610), che aveva usurpato il trono, con la violenza e in modo brutale, a Maurizio (582-602).
Appena salito al trono, Eraclio dovette occuparsi dei Persiani che occuparono la Siria e l’Egitto e arrivarono davanti a Costantinopoli. Tra il 622 e il 628, l’imperatore d’Oriente contrattaccò, arrivando fino alla capitale Ctesifonte. Il re Kobad II, da poco divenuto re, fu disposto alla pace e gli ritornò i territori conquistati.
Eraclio dovette combattere contro gli Avari e gli Slavi mentre la Spagna venne conquistata dai Visigoti, compresi i domini bizantini che si trovavano lì.
Dal 634, l’impero bizantino dovette anche fare i conti con l’invasione degli Arabi, guidati dal califfo Omar (634-644), il secondo successore di Maometto. Nello stesso periodo, cerano ancora contrasti religiosi che Eraclio e il patriarca Sergio (610-638) cercarono di risolvere con la teoria del monotelismo (una delle tante teorie che avevano lo scopo di conciliare il dogma della Trinità). Questo non piacque ai monofisiti, prevalenti in Siria e in Egitto, che divennero contrari alla teologia imperiale e agevolarono la conquista degli Arabi.