Pertarito, re dei Longobardi

Pertarito, re dei longobardi

Pertarito è stato re dei Longobardi dal 661 al 662 e poi dal 671 al 688. Era figlio di Ariperto.

Prima di morire, il re Ariperto divise il regno tra i suoi due figli: Godeberto stabilì la sua residenza a Pavia, Pertarito scelse come luogo dove vivere la città di Milano. Tra i due fratelli ci fu un conflitto a motivo delle loro divergenze e Godeberto chiese aiuto a Grimoaldo. Tuttavia questi lo tradì, lo uccise e si proclamò re; per rafforzare la sua posizione sposò la figlia di Ariperto.

Pertarito non poté fare altro che rifugiarsi presso gli Avari, senza la moglie Rodelinda e il figlio Cuniperto, tenuti prigionieri. Tuttavia, Grimoaldo minacciò il re degli Avari e questi dovette mandare in Italia il rifugiato. Pertarito andò alla corte dell’usurpatore garantendogli la sua arresa e sottomissione, tuttavia il nuovo re tramava di ucciderlo perché non si fidava di lui. Grazie all’aiuto del fidato Unulfo, riuscì a scappare e salvarsi presso i Franchi. Nonostante ciò, Grimoaldo decise di lasciare vivere sia Pertarito che chi lo aveva salvato.

Successivamente i Franchi provarono ad invadere l’Italia ma non riuscirono a prevalere contro Grimoaldo. Inoltre, il re longobardo riuscì a fare pace con questo popolo e Pertarito temendo per la propria vita si rifugiò in Bretagna.

Grimoaldo morì nel 671, e lasciò il trono a suo figlio Garibaldo. A quel punto, Pertarito tornò e spodestò il giovane, riprendendosi il trono. Fece anche un accordo con Romualdo duca di Benevento, fratello maggiore di Garibaldo, che liberò Rodelinda e Cuniperto.

Verso il 680, il re associò al trono suo figlio Cuniperto. Continuò anche a promuovere la pace con la Chiesa Romana e l’impero bizantino.

A livello religioso, fece costruire monasteri, chiese e permise alla Chiesa di contrastare il monotelismo. Concluse la pace con Costantino IV, rinunciando ad espandere il territorio longobardo. Verso la fine del suo regno dovette affrontare una ribellione nei territori del nord.