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Stilicone: politico, generale e tutore di Onorio

Stilicone è stato un politico e generale. Prese sotto la sua tutela il giovane imperatore romano Onorio per volontà del padre Teodosio e gli rimase accanto dal 395 al 408.

Stilicone era un vandalo, comandante di un corpo germanico sotto l’imperatore Valente. Venne mandato nel 393 da Teodosio a concludere la pace alla corte persiana. Acquistò sempre più onore e l’imperatore gli diede in moglie la nipote Serena. Venne anche con lui in Italia a sconfiggere gli usurpatori.

Alla morte di Teodosio si assunse sotto la sua raccomandazione l’impegno di tutelare i suoi figli e successori. Dato che Onorio era giovane e inesperto, Stilicone e Serena furono di fatto i veri governatori dell’Impero d’Occidente. Eppure, per rispetto della famiglia di Teodosio, non assunse mai la carica di Augusto per sé o per i discendenti.

Poiché era amico dei barbari, Stilicone si attirò dei nemici in Oriente che influenzarono Arcadio e la sua corte. Quando i Visigoti, guidati dal re Alarico, minacciarono la parte orientale, il generale manda il suo esercito ad aiutarli ma ricevette l’ordine di non intromettersi e di andarsene.

Ma con la morte di Rufino, governatore in Oriente e nemico di Stilicone, venne chiamato ad accorrere perché Alarico aveva devastato la Grecia. Stavolta, però, non riusci a prevalere e Bisanzio lo dichiarò nemico pubblico.

Negli anni seguenti dovette occuparsi di difendere l’impero dalle invasioni e dai tentativi di usurpazione, soprattutto quella di Costantino III. Stilicone riuscì a difendere bene la parte centrale dell’Europa ma ne risentì la Gallia.

A motivo della tolleranza verso i pagani, della simpatia verso i Visigoti venne accusato di volere prendere il trono alla famiglia di Onorio. Quando scoppiò l’insurrezione nel 408, impedì ai suoi soldati di intervenire e si ritirò a Ravenna. In seguito venne arrestato e ucciso in una congiura.