Storia, data e riassunto sulla conquista del Nuovo Mondo.
La conquista del Nuovo Mondo ha inizio nel 1519 quando Hernàn Cortès, approda con il suo esercito nelle coste sud-orientali dell’America.
Fin dall’inizio i nativi del posto non furono trattati dignitosamente; vennero sin da subito trattati come degli schiavi. Ma nei decenni successivi verranno decimati.
Come avviene la conquista del Nuovo Mondo
Il primo popolo a subire tutto ciò furono gli Aztechi, nonostante avessero un esercito molto più grande di quello spagnolo. In meno di due anni furono massacrati e Cortès uccise il loro ultimo re, Montezuma.
Questo re si era convinto che Hernàn Cortès fosse il dio Quetzalcōālt. Secondo le loro leggende, questo dio dovette fuggire dal Messico a causa dei nemici ma sarebbe ritornato per vendicarsi e riconquistare la sua terra. Perciò il re azteco all’inizio non si oppose agli spagnoli.
Inoltre, le popolazioni indigene, che gli erano sottomessi, non erano contenti di come gli aztechi li stavano trattando e molti si allearono con gli spagnoli.
Altri fattori decisivi furono le armi più avanzati e le imbarcazioni più veloci degli spagnoli e, soprattutto, il diffondersi di malattie come vaiolo, morbillo e tifo che erano sconosciuti agli americani ed erano stati trasmessi loro dagli europei. Non avendo mai sviluppato gli anticorpi, le popolazioni locali furono quasi sterminate da queste malattie.
Infine, il Messico divenne una colonia spagnola prendendo il nome di vicereame della Nuova Spagna.
Particolarmente crudele fu ciò che accadde agli Inca. Il re Atahualpa venne catturato e costretto a pagare un riscatto in cambio della libertà. Dopo averlo fatto, fu comunque accusato di tradimento, venne battezzato e poi ucciso strangolato. Dopo 35 anni di scontri, l’impero degli Inca divenne una colonia e prese il nome di vicereame del Perù.
Questo fu solo l’inizio. Nei secoli successivi, fino al 1884, altre parti dell’America furono conquistate da diversi paesi, la cultura degli Indios venne cancellata e gli abitanti costretti ad adottare quella europea.
La vita degli Indios dopo la conquista
Le regioni conquistate furono considerate proprietà dei re di Spagna. Essi affidarono parti di territorio ai conquistadores (conquistatori) e a coloni spagnoli. Non era molto diverso dal feudo: i coloni sfruttavano le ricchezze e istruivano gli indigeni alla nuova fede mentre a questi ultimi era promessa protezione in cambio del lavoro svolto. Questo sistema prese il nome di encomienda.
Il problema è che i proprietari spagnoli non pensavano che ad arricchirsi, sfruttando gli Indios, facendoli lavorare a lungo e in miniere irrespirabili: la loro vita media si ridusse a 25 anni. Bartolomè de Las Casas, venne in difesa degli indigeni denunciando all’imperatore Carlo V il modo in cui vennero trattati. Nel 1542, le encomiendas furono abolite.
Dato che più del 75% degli indigeni morì in soli 50 anni (principalmente a causa della malattie, che vennero trascurate dai conquistatori), furono portati in America decine di migliaia di africani, strappati alla loro terra e costretti a lavorare lì. Questo fenomeno è chiamato tratta dei neri e venne considerato legale fino al 1815.