Luigi XV, re di Francia

Luigi XV è stato uno dei re più controversi della storia di Francia. Noto come il Beneamato, salì al trono nel 1715, all’età di cinque anni, succedendo al suo bisnonno Luigi XIV, il Re Sole. Il suo lungo regno fu caratterizzato da alti e bassi, tra successi militari e diplomatici, ma anche perdite coloniali e crisi finanziarie. In questo articolo vi raccontiamo la sua vita e le sue vicende politiche, basandoci su fonti storiche affidabili.

Luigi XV nacque a Versailles il 15 febbraio 1710, figlio di Luigi duca di Borgogna e di Maria Adelaide di Savoia. Suo nonno paterno era il Gran Delfino Luigi di Borbone, figlio del Re Sole. Luigi XV era quindi il terzo in linea di successione al trono, ma la morte prematura del padre e del nonno lo rese erede diretto alla corona nel 1712. Alla morte di Luigi XIV nel 1715, Luigi XV fu proclamato re di Francia e di Navarra, ma il potere effettivo fu esercitato da un consiglio di reggenza presieduto dal duca d’Orléans, cugino del defunto sovrano.

Durante la reggenza, Luigi XV ebbe come tutore il vescovo di Fréjus, André-Hercule de Fleury, che gli impartì una solida educazione culturale e religiosa. Nel 1723, morto il cardinale Dubois, primo ministro della reggenza, e poco dopo lo stesso duca d’Orléans, Luigi XV assunse il governo personale del regno. Nel 1725 sposò Maria Leszczyńska, figlia dell’ex re di Polonia Stanislao Leszczyński. Dal matrimonio nacquero dieci figli, tra cui il futuro re Luigi XVI.

Nel 1726 Luigi XV nominò primo ministro il suo vecchio precettore Fleury, che nel frattempo era diventato cardinale. Fleury si occupò soprattutto della politica estera, cercando di mantenere la pace in Europa e di rafforzare l’alleanza con la Spagna. Sotto il suo governo la Francia partecipò alla guerra di successione polacca (1733-1738), che le permise di ottenere la Lorena in cambio della rinuncia alla Polonia. Fleury morì nel 1743, lasciando il re senza una guida politica.

Da questo momento in poi Luigi XV dovette affrontare da solo le sfide del suo regno, ma si dimostrò spesso indeciso e influenzabile dalle sue amanti e dai suoi cortigiani. Tra le sue favorite spiccarono Madame de Pompadour e Madame du Barry, che ebbero un ruolo importante nella vita politica e culturale del sovrano. Luigi XV fu anche un mecenate delle arti e delle scienze, favorendo lo sviluppo del rococò e della Enciclopedia.

Sul piano militare Luigi XV dovette affrontare due guerre contro la Gran Bretagna e i suoi alleati: la guerra di successione austriaca (1740-1748) e la guerra dei sette anni (1756-1763). In entrambe le guerre la Francia subì pesanti sconfitte e perse gran parte delle sue colonie in America e in India. Queste perdite minarono il prestigio della monarchia francese e provocarono una grave crisi finanziaria.

Negli ultimi anni del suo regno Luigi XV tentò di riformare lo stato e di ristabilire l’autorità assoluta del re. Per questo scopo si avvalse dei ministri Maupeasou-Terray-d’Aiguillon, che abolirono i parlamenti provinciali e soppressero l’ordine dei gesuiti in Francia (1764-1774). Queste misure suscitarono l’opposizione dei nobili e del clero, che videro minacciati i loro privilegi. Luigi XV perse così il consenso del popolo, che lo chiamava ormai il Malamato.

Luigi XV morì a Versailles il 10 maggio 1774, per un’epidemia di vaiolo. Il suo funerale fu celebrato di notte e in segreto, per evitare le manifestazioni di ostilità da parte della folla. Gli succedette il nipote Luigi XVI, che avrebbe dovuto affrontare la rivoluzione francese.

Luigi XV è stato un re controverso, che ha lasciato un’eredità ambigua alla storia di Francia. Da una parte è stato un sovrano colto e raffinato, amante delle arti e delle scienze, che ha cercato di modernizzare il suo regno. Dall’altra è stato un re debole e irresoluto, che ha perso il controllo delle sue colonie e ha aggravato il malcontento sociale. La sua figura è stata spesso oscurata da quella del suo bisnonno Luigi XIV, ma merita di essere rivalutata alla luce delle sue sfide e dei suoi meriti.