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Massimiano, imperatore romano

Massimiano (Marco Aurelio Valerio) è stato imperatore romano assieme a Diocleziano dal 286 al 305 e poi dal 307 al 310.

Nacque in Pannonia ed era nell’esercito con Diocleziano. Quando questi diventò imperatore nel 285, fu scelto come suo collaboratore e mandato a reprimere una rivolta in Gallia col titolo di Cesare. L’anno dopo venne elevato ad Augusto e gli venne affidato la parte occidentale dell’Impero che comprendeva l’Italia, la Gallia, la Britannia, la Spagna e l’Africa. Ebbe due figli, Massenzio e Fausta, oltre a Teodora che era figlia precedente di sua moglie.

Argenteo che raffigura Massimiano (Yorkshire Museum / CC BY-SA)

Qualche anno dopo, il suo ufficiale Carausio si fece proclamare, dai soldati in Britannia, imperatore. Massimiano era pronto a fargli guerra ma Diocleziano gli consigliò di non peggiorare la situazione e di lasciare al momento le cose com’erano.

Nel 293 Diocleziano attuò la tetrarchia e Massimiano adottò Costanzo Cloro, gli diede in moglie la figliastra Teodora e lo nominò Cesare. Costanzo governò la Gallia e riconquistò la Britannia.

Nel 305 i due Augusti si ritirarono e fecero diventare i loro Cesari imperatori. Ma nel 307 il figlio Massenzio, che usurpò il trono, ridiede il potere al padre per rafforzare la sua autorità. Tra i due sorsero dei conflitti e Massimiano, non riuscendo a deporre il figlio, proclamò Augusto il genero Costantino, marito di Fausta.

Massimiano venne, però, costretto da Diocleziano ad abdicare di nuovo. In seguito, per qualche motivo, tramò contro Costantino che, quando questi lo scopri, lo uccise.