Nel Cinquecento, Martin Lutero dà il via al movimento religioso chiamato Riforma protestante. In breve tempo le idee di Lutero si diffonderanno in tutta Europa causando una vera e propria divisione religiosa e influendo anche a livello politico. L’intolleranza religiosa, inoltre, sarà motivo di guerre e stragi.
Ovviamente Lutero non ebbe l’appoggio delle persone più potenti del suo tempo. Il papa lo scomunicò e anche l’imperatore Carlo V, per amore del suo impero universale, lo cacciò e gli proibì di diffondere le sue dottrine. Lutero trovò rifugio nel castello del principe Federico di Sassonia, dove tradusse la Bibbia in tedesco, in modo che potesse essere compresa anche da chi non parlava in latino. Grazie all’invenzione della stampa, le sue opere si diffusero velocemente.
La rivolta dei contadini e le proteste dei principi
La Riforma ebbe grandi conseguenze anche sul piano politico e sociale. Alcuni contadini credettero di potersi ispirare al messaggio cristiano di uguaglianza e chiesero maggiori libertà e la riduzione delle tasse, diventate insostenibili a causa della povertà di quegli anni. Per riuscire in questo, arrivarono anche a saccheggiare castelli e monasteri.
A loro favore, si schierò Thomas Müntzer nella speranza che la riforma avrebbe potuto creare una nuova comunità, basata sull’uguaglianza di tutti i componenti e sulla proprietà comune delle terre. Martin Lutero si schierò a favore dei principi, i quali organizzarono un potente esercito contro i rivoltosi (1525) e Müntzer venne torturato e condannato a morte. Era chiaro che quella società non avrebbe mai potuto davvero ispirarsi ai princìpi dei primi cristiani e che nessuna riforma avrebbe mai ottenuto quel risultato.
I principi e i signori tedeschi furono attratti dalle idee di Calvino a motivo delle conseguenze politiche ed economiche che ne sarebbero derivate. Non riconoscendo più l’autorità della Chiesa, non ritennero più di dovergli versare la decima (un decimo del loro raccolto) e potevano anche impadronirsi delle terre ecclesiastiche per poi rivenderle.
In questo modo si misero contro Carlo V: essi protestarono quando, nell’assemblea tenuta nel 1529 in Germania, a Spira, gli fu ordinato di sottomettersi alle decisioni della maggioranza cattolica. Da qui venne il nome di protestanti, che si estese a tutti quelli che appoggiarono la Riforma.
Il protestantesimo si diffonde e si divide
La riforma di Lutero fece si che nacquero diversi gruppi religiosi: alcuni si imposero con violenza, come il calvinismo, mentre altri furono perseguitati.
Questo è il caso degli anabattisti, che consideravano sbagliato il battesimo dei neonati e che in età adulta si fecero ribattezzare (da qui il loro nome, che deriva dal greco).
In Svizzera si diffondono le idee di Giovanni Calvino (1509 – 1564), secondo cui la salvezza di ogni persona è già stabilita da Dio prima della nascita. Lui fondò la repubblica calvinista di Ginevra controllato da religiosi. Chi criticava le dottrine calviniste e i suoi dogmi veniva perseguitato e messo a morte. Fu ciò che capitò a Michele Serveto che aveva pubblicato il De Trinitatis Erroribus (Gli errori della Trinità).
In Inghilterra, il re Enrico VIII Tudor si era opposto alla dottrina luterana guadagnandosi dal papa il titolo di “difensore della fede”. Ma quando gli fu rifiutato l’annullamento delle nozze dalla moglie sterile per sposarne un’altra, nel 1534 fece approvare dal Parlamento l’Atto di supremazia, dichiarando il re (come anche i suoi eredi) capo supremo della Chiesa anglicana, la Chiesa di Inghilterra. Questa Chiesa si avvicinò con il tempo alle idee della Riforma.
Perché oggi ci sono così tante religioni diverse
Lo studio della Riforma protestante fa capire anche i motivi per cui oggi ci sono migliaia di gruppi religiosi diversi. In genere, chi abbracciava una nuova fede la portava con sé in altri territori, spesso aggiungendo qualcosa in più o facendo dei cambiamenti.
Per esempio, Giovanni Calvino fondò la sua religione ispirandosi a Lutero. Alcuni che conobbero le sue idee le portarono poi nei propri paesi: in Francia, ad esempio, presero il nome di ugonotti. Dagli anabattisti derivarono i mennoniti, gli amish e gli hutteriti.
Tutte le singole fedi e religioni principali hanno avuto e continuano ad avere la loro evoluzione nel tempo influenzati dalle nostre esperienze di vita e dalle nostre interpretazioni spirituali
Scoppiano guerre e stragi a motivo della religione
La Riforma e, di conseguenza, la Controriforma attuata dalla Chiesa cattolica alimentarono sentimenti di intolleranza religiosa in cui quasi tutti rifiutavano e combattevano con violenza le idee altrui. Ovviamente, questo fu dovuto al fatto che ogni organizzazione, principe e signore non voleva perdere il potere e l’influenza che aveva.
Fu in Francia dove scoppiarono le guerre di religione tra i cattolici e gli ugonotti (i calvinisti francesi). Famiglie nobili diverse si schierarono con un gruppo o con un altro, guidandoli a livello politico e militare e facendoli combattere per ben trentasei anni (1562-1598) in feroci guerre civili.
Uno degli episodi più violenti fu quella della notte tra il 23 e il 24 agosto, dove gli abitanti di Parigi, quasi tutta cattolica, uccise più di 3000 ugonotti che stavano celebrando il matrimonio del loro capo Enrico di Borbone.
Qualche anno dopo, Enrico divenne re di Francia con il nome di Enrico IV. Per mettere fine a tutto quello che stava succedendo, nel 1593 decise di convertirsi al cattolicesimo. Poi, nel 1598 riconobbe agli ugonotti il diritto di professare la loro religione. In questo modo, le stragi finirono.
Diverso fu il caso della Spagna, dove regnava adesso Filippo II, figlio di Carlo V. Egli aveva il dominio sul regno di Spagna e i regni italiani sotto il suo controllo. Inoltre, ottenne la corona del Portogallo, rimasto senza eredi, assieme alle sue colonie americane. Convinto di dover difendere il cattolicesimo, perseguitò i protestanti (ci fu anche lui a combattere in Francia contro gli ugonotti), i Turchi (Battaglia di Lepanto, 1571), gli ebrei e i musulmani (particolarmente i moriscos, che vivevano in Spagna e Portogallo). L’Olanda si renderà indipendente, con l’aiuto dell’Inghilterra.
L’ultima guerra di religione sarà quella dei Trent’anni (1618-1648) che coinvolgerà quasi tutti i paesi d’Europa e che si concluderà con la pace di Vestfalia.
L’altro lato della Riforma
Non tutti quelli che desideravano in una riforma religiosa fecero uso della violenza o imposero dittatorialmente le proprie idee, come Lutero e Calvino. Pur essendo meno conosciuti, ebbero un ruolo importante nella diffusione della Bibbia tra la gente comune.
Il primo ad essersi opposto pubblicamente alla situazione della Chiesa di allora fu l’inglese John Wycliffe. Egli fu anche il primo ad aver tradotto la Bibbia in inglese e non approvò mai l’uso della violenza. Il suo esempio ispirò il boemo Jan Hus, che tradusse la Bibbia in ceco. Solo dopo la sua morte, i suoi seguaci cominciarono a opporsi anche con violenza al papa e all’imperatore. In seguito (fine Cinquecento), William Tyndale dovette tradurre segretamente la Bibbia. Tutti loro furono condannati e messi a morte come eretici.
L’olandese Erasmo da Rotterdam non si schierò mai né con il cattolicesimo né con il protestantesimo. Umanista ed esperto conoscitore del greco e del latino poté confrontare il testo della Vulgata latina con i manoscritti antichi greci della Bibbia e produrre un’edizione in greco che sarebbe stata usata per le traduzioni nelle altre lingue. Viene usata dallo stesso Tyndale.
Va precisato che anche gli anabattisti, alla loro nascita, erano pacifisti. Da loro sarebbero nate altre minoranze religiose.